Mi voglio buttare anch’io nella mischia e dire la mia sul tema caldo delle unioni civili.
Inizio dicendo che il tema è caldo ma un po’ troppi sul tema si scaldano. A sproposito.
Per ogni persona di buon senso fa veramente scandalizzare che ci si debba scandalizzare sull’argomento.
Ogni essere umano, da che mondo è mondo, deve essere uguale davanti a Dio (chiunque sia quello che si prega) e davanti agli altri uomini.
Partendo da questa caposaldo entro nelle sabbie mobili e nei miasmi della stupida polemica e lo faccio da spettatore che sorride davanti alle alzate di scudi di soloni di ogni razza, categoria e specie.
Alcuni sassolini dalle scarpe però me li devo togliere.
Il primo me lo ha messo dentro il Presidente della Società italiana di Pediatria Giuseppe Corsello che dapprima rilascia un’intervista equivoca e poi, dando la colpa ai soliti giornalisti stupidi e idioti che non capiscono niente, fa una decisa marcia indietro.
Corsello aveva detto né più né meno che da parte dei pediatri esistono delle perplessità sui figli cresciuti nelle famiglie con genitori dello stesso sesso salvo poi, il giorno dopo, precisare che il suo voleva essere un contributo positivo al dibattito e non una presa di posizione pro o contro la stepchild adoption.
“Era solo per dire che la priorità è la salute psicologica del bambino e la legge deve considerare prima di tutto questo. Non è la stessa cosa avere due genitori eterosessuali o omosessuali e questa diversità il bambino la percepisce, o meglio la potrebbe percepire, quando si relaziona coi suoi coetanei”.
Ma caro dottore, chiedo venia…
Un paio di pediatri che ho personalmente interpellato alle sue dichiarazioni hanno risposto sgranando gli occhi stupiti ed evidentemente non sono stati i soli dato che lei il giorno dopo ha sentito la necessità di smentire se stesso ma…. sbaglio o i pediatri si occupano solo della salute fisica dei bambini e non di quella psicologica?
Non è che per caso, sotto sotto, lei ha volto ammantare della vox populi una sua personale opinione?
Non è che nel gioco delle due carte il rimedio è stato peggiore dato che spostare il problema sul piano dei rapporti sociali e quindi sui pregiudizi di una società obsoleta e forse peggio che puntare il dito sulla capacità genitoriale delle coppie dello stesso sesso?
Ma caro dottore, chiedo ancora venia…
Affermare che studi e ricerche (di chi? Pubblicati dove e quando?) parlano di possibili influenze negative sullo sviluppo di bambini e adolescenti di situazioni di conflittualità e instabilità che possono aversi sia in nuclei omo che eterogenitoriali oltre a sembrare la scoperta che nel mare c’è l’acqua pare proprio un ghetto della mente. Che senso ha fare dei distinguo per dire poi sostanzialmente che non c’è differenza?
Infine caro dottore, chiedo ancora venia…
Dato che lei (giustamente) ribadisce che il suo voleva essere solo un richiamare la necessità di avere attenzione e mantenere al centro gli interessi il bambino perché non abbiamo mai sentito da parte sua alzate di scudi a difesa dei bambini di coppie “normali” che subiscono danni e violenze fisiche e psicologiche?
Comunque le consiglio di consultarsi con il dottor Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria che molto più prosaicamente afferma che “ciò che conta è valutare la capacità affettiva dei genitori e la capacità di accogliere e seguire la crescita dei bambini, creando un ambiente sicuro, sereno e protettivo. E questo non dipende certo dal ‘genere’ dei genitori. Mentre è dimostrato – questo invece è sicuro – che nelle famiglie ‘etero’ possono prodursi danni nella psiche dei bambini quando il rapporto tra i genitori è in crisi”.
L’altro sassolino che fa parecchio male lo raccolgo e me lo butto dietro le spalle sorridendo della miseria di chi, anziché accogliere come ruolo conviene è rimasto ai tempi della Maddalena e i sassolini, anzi le pietre le usa per lapidare i “peccatori”.
Caro Don Livio Fanzaga direttore di Radio Maria per il quale peraltro chiedo la sospensione dall’ordine dei giornalisti per le sue scioccanti affermazioni se ne faccia una ragione, anche il suo superiore in abito bianco non la pensa come lei.
E’ solo con la sua infinita carica di cattiveria con cui testualmente, in diretta radio ha detto:
“Questa qui, Monica Cirinnà, mi sembra un po’ la donna del capitolo diciassettesimo dell’Apocalisse, la Babilonia, che adesso brinda prosecco alla vittoria. Signora, arriverà anche il funerale, stia tranquilla. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche quello”.
La senatrice Cirinnà - peraltro apostrofata come prostituta perché questa era la Babilonia biblica citata - l’ha presa con umorismo citando una famosa scena del film “Non ci resta che piangere” ma poco scherzava e anzi schiumava veleno il caro Don Fanzaga anche quando (soli pochi mesi fa) dichiarò che i giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi autori di due libri bomba che hanno sconvolto il Vaticano li avrebbe impiccati volentieri…
Orbene, non aggiungo altro se non dire che a me certa normalità fa tanta paura!
Inizio dicendo che il tema è caldo ma un po’ troppi sul tema si scaldano. A sproposito.
Per ogni persona di buon senso fa veramente scandalizzare che ci si debba scandalizzare sull’argomento.
Ogni essere umano, da che mondo è mondo, deve essere uguale davanti a Dio (chiunque sia quello che si prega) e davanti agli altri uomini.
Partendo da questa caposaldo entro nelle sabbie mobili e nei miasmi della stupida polemica e lo faccio da spettatore che sorride davanti alle alzate di scudi di soloni di ogni razza, categoria e specie.
Alcuni sassolini dalle scarpe però me li devo togliere.
Il primo me lo ha messo dentro il Presidente della Società italiana di Pediatria Giuseppe Corsello che dapprima rilascia un’intervista equivoca e poi, dando la colpa ai soliti giornalisti stupidi e idioti che non capiscono niente, fa una decisa marcia indietro.
Corsello aveva detto né più né meno che da parte dei pediatri esistono delle perplessità sui figli cresciuti nelle famiglie con genitori dello stesso sesso salvo poi, il giorno dopo, precisare che il suo voleva essere un contributo positivo al dibattito e non una presa di posizione pro o contro la stepchild adoption.
“Era solo per dire che la priorità è la salute psicologica del bambino e la legge deve considerare prima di tutto questo. Non è la stessa cosa avere due genitori eterosessuali o omosessuali e questa diversità il bambino la percepisce, o meglio la potrebbe percepire, quando si relaziona coi suoi coetanei”.
Ma caro dottore, chiedo venia…
Un paio di pediatri che ho personalmente interpellato alle sue dichiarazioni hanno risposto sgranando gli occhi stupiti ed evidentemente non sono stati i soli dato che lei il giorno dopo ha sentito la necessità di smentire se stesso ma…. sbaglio o i pediatri si occupano solo della salute fisica dei bambini e non di quella psicologica?
Non è che per caso, sotto sotto, lei ha volto ammantare della vox populi una sua personale opinione?
Non è che nel gioco delle due carte il rimedio è stato peggiore dato che spostare il problema sul piano dei rapporti sociali e quindi sui pregiudizi di una società obsoleta e forse peggio che puntare il dito sulla capacità genitoriale delle coppie dello stesso sesso?
Ma caro dottore, chiedo ancora venia…
Affermare che studi e ricerche (di chi? Pubblicati dove e quando?) parlano di possibili influenze negative sullo sviluppo di bambini e adolescenti di situazioni di conflittualità e instabilità che possono aversi sia in nuclei omo che eterogenitoriali oltre a sembrare la scoperta che nel mare c’è l’acqua pare proprio un ghetto della mente. Che senso ha fare dei distinguo per dire poi sostanzialmente che non c’è differenza?
Infine caro dottore, chiedo ancora venia…
Dato che lei (giustamente) ribadisce che il suo voleva essere solo un richiamare la necessità di avere attenzione e mantenere al centro gli interessi il bambino perché non abbiamo mai sentito da parte sua alzate di scudi a difesa dei bambini di coppie “normali” che subiscono danni e violenze fisiche e psicologiche?
Comunque le consiglio di consultarsi con il dottor Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria che molto più prosaicamente afferma che “ciò che conta è valutare la capacità affettiva dei genitori e la capacità di accogliere e seguire la crescita dei bambini, creando un ambiente sicuro, sereno e protettivo. E questo non dipende certo dal ‘genere’ dei genitori. Mentre è dimostrato – questo invece è sicuro – che nelle famiglie ‘etero’ possono prodursi danni nella psiche dei bambini quando il rapporto tra i genitori è in crisi”.
L’altro sassolino che fa parecchio male lo raccolgo e me lo butto dietro le spalle sorridendo della miseria di chi, anziché accogliere come ruolo conviene è rimasto ai tempi della Maddalena e i sassolini, anzi le pietre le usa per lapidare i “peccatori”.
Caro Don Livio Fanzaga direttore di Radio Maria per il quale peraltro chiedo la sospensione dall’ordine dei giornalisti per le sue scioccanti affermazioni se ne faccia una ragione, anche il suo superiore in abito bianco non la pensa come lei.
E’ solo con la sua infinita carica di cattiveria con cui testualmente, in diretta radio ha detto:
“Questa qui, Monica Cirinnà, mi sembra un po’ la donna del capitolo diciassettesimo dell’Apocalisse, la Babilonia, che adesso brinda prosecco alla vittoria. Signora, arriverà anche il funerale, stia tranquilla. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche quello”.
La senatrice Cirinnà - peraltro apostrofata come prostituta perché questa era la Babilonia biblica citata - l’ha presa con umorismo citando una famosa scena del film “Non ci resta che piangere” ma poco scherzava e anzi schiumava veleno il caro Don Fanzaga anche quando (soli pochi mesi fa) dichiarò che i giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi autori di due libri bomba che hanno sconvolto il Vaticano li avrebbe impiccati volentieri…
Orbene, non aggiungo altro se non dire che a me certa normalità fa tanta paura!